Malattie reumatiche

Summit IMPACT 2011, come viene applicata la Legge 38?

Si è chiusa oggi a Firenze la seconda edizione di IMPACT 2011, il summit interdisciplinare che ha coinvolto Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco, Regioni e oltre 65 Società Scientifiche, Associazioni e Fondazioni per fare il punto sull'attuazione della Legge 38/2010, che tutela il diritto dei cittadini ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Circa 300 gli addetti ai lavori che ieri e oggi si sono riuniti nel capoluogo toscano, facendo emergere numerose osservazioni e proposte finalizzate a favorire un reale processo di continuità assistenziale sul territorio e a promuovere un'uniforme applicazione della normativa nell'intero Paese.

Tra le esigenze più sentite: stimolare l'operato delle Regioni affinché recepiscano in tempi brevi la Legge 38 e impieghino al meglio i fondi disponibili; implementare percorsi formativi adeguati per il personale sanitario, favorendo anche l'adozione di un linguaggio univoco, condiviso tra tutti gli operatori; dotarsi di strumenti concreti per la valutazione della qualità dell'assistenza erogata, anche attraverso l'utilizzo di questionari di "customer satisfaction" da sottoporre ai pazienti; puntare a una migliore appropriatezza terapeutica nel controllo del dolore, attraverso l'impiego di farmaci oppiodi.

Secondo la ricerca Pain in Europe (la più ampia effettuata finora sull'argomento), soffre di dolore cronico non oncologico - dovuto a patologie quali osteoporosi, artriti o lombosciatalgie - il 19% degli europei e addirittura il 26% degli italiani (1 su 4), pari a 15 milioni di connazionali, con punte del 40% fra gli over 65 e valori ancora più elevati fra le donne (il 49% delle casalinghe).

La Legge 38/2010, riconoscendo il dolore cronico come malattia e puntando a garantire un equo accesso a un'assistenza qualificata e un approccio terapeutico più appropriato, ci ha posto all'avanguardia in Europa, sul piano normativo. Sono diversi i Paesi che ora riconoscono nell'Italia un esempio da seguire, come rivela Guido Fanelli, membro del Comitato Scientifico Impact 2011 e Coordinatore della Commissione ministeriale Terapia del Dolore e Cure Palliative. "A maggio mi sono recato al Parlamento Europeo, dove ho ricevuto numerosi apprezzamenti per il lavoro che il Ministero ha svolto, per merito soprattutto del prof. Fazio. I tedeschi stanno prendendo spunto dal nostro impianto legislativo per applicarlo in Germania; anche il Belgio e l'Australia ci stanno chiedendo informazioni".

Fanelli prosegue, delineando quello che è lo stato di attuazione della normativa, nel nostro Paese. "A poco più di un anno dalla sua emanazione, sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti. Dopo i primi mesi di incertezza, dovuta al carattere così tecnico e innovativo della Legge, le Regioni si stanno adeguando in modo continuo e sistematico; tra queste: Piemonte, Sicilia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia e ora anche il Friuli; stimo che almeno 35 milioni di persone siano ormai sotto delibera regionale. Gli strumenti necessari per l'applicazione della Legge sono stati completati al 90%. A dicembre la Conferenza Stato-Regioni ha approvato le Linee Guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali; pochi mesi fa, un tavolo tecnico tra MIUR e Ministero della Salute ha definito i percorsi formativi per i medici e i volontari che si occupano di cure palliative e terapia del dolore. Abbiamo inoltre elaborato un documento con i requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'accreditamento delle due reti territoriali, ora al vaglio del Ministro e, in seguito, della Conferenza Stato-Regioni. In un'epoca di tagli, è stata infine significativa la creazione, all'interno del Ministero, dell'Ufficio XI, dedicato alle cure palliative e alla terapia del dolore, diretto dal dottor Spizzichino. La novità dell'ultima ora è l'istituzione di un ‘cruscotto', un sistema per rilevare la tipologia delle prestazioni ospedaliere e monitorare le prescrizioni, importante preambolo per definire un codice di disciplina per la terapia del dolore. La vera sfida si gioca ora sull'appropriatezza prescrittiva: il consumo di oppioidi sta crescendo, ma restiamo ancora il primo Paese al mondo per impiego di FANS".

Il workshop ha consentito un interessante confronto politico e operativo tra parlamentari, Istituzioni, clinici e organizzazioni di volontariato. E proprio dai politici è arrivato l'invito all'impegno di tutti gli addetti ai lavori, nessuno escluso, affinché si crei una vera "alleanza di cura" nell'interesse del paziente, perché la lotta al dolore si può vincere solo attraverso un lavoro di squadra e l'integrazione delle competenze.

"Dopo la soddisfazione che ha accompagnato l'approvazione della Legge di cui sono prima firmataria - ha dichiarato l'On. Paola Binetti, Membro XII Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati - resta la consapevolezza che il cammino da compiere è ancora moltissimo. La riduzione delle risorse economiche che minaccia la sanità e la rende sempre meno capace di offrire risposte soddisfacenti ai bisogni delle persone, soprattutto quando le loro condizioni sono particolarmente complesse e gli interventi richiesti hanno uno specifico carattere multidimensionale. Occorre insistere in modo unito: dalla clinica alle società scientifiche, dalle associazioni di pazienti agli interventi di politica economica, per non restare indifferenti davanti al dolore e alla sofferenza di tante persone, che si aspettano dalla società uno scatto coraggioso e disinteressato di umanità". 

"Sul fronte delle risorse economiche dedicate, è fondamentale impiegare al meglio quelle già esistenti", ha ribadito Marco Spizzichino, Direttore Ufficio XI - Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute. "Alcune Regioni lamentano l'esiguità dei fondi disponibili ma poi non investono completamente neanche quelli a loro disposizione. Soltanto nove di esse hanno finora presentato degli specifici progetti per poter usufruire dei finanziamenti messi a disposizione dal Ministero, secondo i dettami dell'art.12 della Legge".

"L'evidenza scientifica dimostra come gli anziani siano i più interessati dal problema dolore non oncologico e, statisticamente, anche i più sottotrattati", spiega Massimo Fini, membro del Comitato Scientifico Impact 2011 e Direttore Scientifico dell'IRCCS San Raffaele Pisana di Roma. "Permane un errato approccio culturale da parte di alcuni clinici e degli stessi pazienti, che vivono il dolore con rassegnazione, come un elemento imprescindibile dell'invecchiamento. Va poi ricordato che gli anziani, pur essendo il 20% della popolazione italiana, assorbono circa il 60% della spesa farmaceutica, come conferma un recente rapporto OsMed: si tratta infatti di soggetti spesso in politerapia, perché affetti da più patologie concomitanti; questo determina un certo timore, da parte dei medici, ad aggiungere analgesici alle terapie già in atto. Una società che si definisce moderna, tuttavia, deve passare da una gestione della singola malattia, da un mero approccio d'organo, alla cura globale della persona, puntando sul miglioramento della qualità di vita nel suo complesso; ciò si può raggiungere solo attraverso la cancellazione o la riduzione del dolore".

"Uscendo da questa edizione di IMPACT 2011 - ha commentato soddisfatto Gian Franco Gensini, Presidente del Comitato Scientifico Impact 2011 e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Firenze- pensiamo di essere riusciti a iniziare la fase di coinvolgimento delle Istituzioni, del Ministero, delle Regioni, delle Società Scientifiche - che già erano il primo elemento di aggregazione da cui siamo partiti - ma anche delle Associazioni e delle Fondazioni, ossia di tutti i soggetti che hanno un ruolo nella realizzazione del modello organizzativo previsto dalla Legge 38. Uno dei punti essenziali emersi dalla discussione è l'interdisciplinarietà, ossia il coinvolgimento ampio e organico non solo dei medici e degli infermieri ma anche dei farmacisti, fisioterapisti e di tutti coloro che supportano le persone con dolore. Riteniamo inoltre fondamentale accelerare i tempi di recepimento da parte di molte Regioni della normativa 38 e promuovere una maggiore appropriatezza terapeutica, quindi un utilizzo più adeguato di farmaci molto efficaci come gli  oppioidi, che sono gli analgesici di ampia e certificata utilità per lenire la sofferenza".

"IMPACT ha una formula vincente, grazie all'ampia partecipazione di addetti ai lavori", ha concluso Guido Fanelli, membro del Comitato Scientifico Impact 2011 e Coordinatore della Commissione ministeriale Terapia del Dolore e Cure Palliative. "Il suo carattere multidisciplinare garantisce un equilibrio delle parti e una visione d'insieme. Ciò significa riuscire ad essere  realmente propositivi. Tra i punti chiave emersi ci sono sicuramente un'esigenza di formazione da parte di tutte le Società Scientifiche, la richiesta di istituire un percorso universitario per il dolore, sia nel corso di laurea che nelle scuole di specializzazione. Visto il clima di grande collaborazione, sono certo che le Regioni metteranno in pratica i concetti innovativi che propone la Legge 38. Per quanto riguarda la richiesta di un monitoraggio più stringente della qualità assistenziale erogata, uno strumento estremamente utile sarà proprio il ‘Cruscotto', che il Ministero ha da poco attivato: uno specifico software per rilevare la tipologia delle prestazioni ospedaliere e monitorare le prescrizioni".

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