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1 o 20 sistemi sanitari? Il Collegio Reumatologi Italiani (CReI) non ha dubbi: uno, capace di coordinare tutte le Regioni e in grado di azzerare le differenze, che sono la causa del fenomeno delle migrazioni dei pazienti, perlopiù da Sud verso Nord, per tentare di raggiungere i servizi di una "sanità migliore", e delle tante difficoltà incontrate dai malati in quest'anno su cui grava il peso dell'emergenza pandemica. Perché si sono visti rimandare gli appuntamenti per i controlli, allungare le attese per una prima visita, hanno dovuto fare i conti con la mancanza dei farmaci durante i primi mesi in cui l'emergenza ha colto tutti di sorpresa. E, a oggi, dopo l'ultimo DPCM, non sanno ancora quali tutele avranno sul lavoro in quanto pazienti fragili. Il problema della mancanza dei posti letti per i malati reumatici in alcuni centri ospedalieri, poi, non è da ultimo. La proposta del CReI è quella di istituire un Piano Nazionale per le Malattie Reumatiche, da valutare insieme a tutti gli attori coinvolti e alle Istituzioni. Intanto, il 25 ottobre, il CReI ha scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza dicendo che i pazienti fragili hanno bisogno di supporto a tutto tondo e si rendono disponibile a mettere a servizio di tutti i centri reumatologici, gratuitamente, un software di telemedicina affinché i pazienti possano essere seguiti.